CAPITOLO 5 – I PASSI DI UN CAMMINO CHE DURA UNA VITA

Se uno vuol venire dietro me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24)

 

Convertirsi e credere al Vangelo” è la classica formula che sintetizza il programma della vita cristiana e che ci viene ricordato all’inizio della Quaresima con l’imposizione delle ceneri.

La conversione implica un cambiamento di direzione, una mutazione dell’orientamento della nostra vita. Per qualcuno è un mutamento radicale, è una conversione a ‘U’ per ritornare indietro sui propri passi, per una vita orientata in modo totalmente diverso rispetto a prima.

Ma questo ritrovare il giusto orientamento, che può avvenire una sola volta per sempre oppure in diversi momenti della nostra vita, non rappresenta un punto di approdo, ma solo l’inizio di un cammino che durerà tutta la nostra vita. La conversione non è un istante in cui decidiamo tutta la nostra vita. Può esserci un momento illuminante in cui acquisiamo delle chiarezze importanti per orientarci, ma rappresenta solo l’inizio di un cammino verso Dio per il resto della nostra vita.

Nel Vangelo Gesù ci insegna ad amare in profondità. Prima di tutto c’è il comandamento di amare Dio e il prossimo con tutto sé stessi. Per questo la Chiesa dovrebbe essere innanzitutto una scuola d’amore, il luogo dove ci viene proposto e insegnato di amare così come ci ha amato Gesù.

Come si impara ad amare? L’amore si impara giorno per giorno se si vuole amare veramente, perché il voler bene non ha un limite, non c’è una misura che indica quando si è giunti al massimo raggiungibile. Quindi si può imparare ad amare sempre di più. Forse ci si avvicina al limite massimo quando si dona la propria vita, il bene più prezioso che ci è stato donato. Questo può essere indicativo del bene infinito che ci vuole Dio, che nella sua presenza in Gesù, ci ha donato la sua vita per essere stato fedele fino in fondo alle verità che ci ha rivelato. Per avvicinarci a questo ‘amore totale’ siamo chiamati ad un cammino di trasformazione interiore molto impegnativo. Un cammino che dura una vita.

Nella nostra vita siamo chiamati a compiere un continuo cammino d’amore verso Dio, un cammino fatto di tanti passi di ascesa verso l’alto per modificare i nostri atteggiamenti interiori, per convertire la nostra  mentalità e conformarci a Lui, un cammino fatto di tanti passi in avanti perchè richiedono continuità, impegno e costanza nel tempo. Si tratta di un cammino continuo per andare avanti con la possibilità di salire sempre più in alto, salendo diversi scalini che ci richiedono uno sforzo particolare per elevarci un po’ più in alto ad un livello superiore ed avvicinarci a Lui. E’ un po’ come salire le scale di un grattacielo senza fine, con infiniti piani. Ad ogni piano superiore l’orizzonte si allarga e si riescono a vedere più cose, ma è possibile salire sempre più in alto per vedere sempre meglio e ed amare in modo più profondo, avvicinandosi di più a Dio. Per chi ama la montagna può essere più facile immaginare la scalata di un’alta vetta, anche se ci si accorge che esiste sempre una vetta più alta da scalare. O per gli appassionati di videogiochi che, superato un certo livello, si apre sempre un livello superiore più impegnativo.

Riprendendo l’immagine del grattacielo infinito, i primi scalini da risalire per accedere al piano superiore riguardano il nostro modo di amare. Occorre imparare a volere il bene dell’altro senza volerlo possedere e sottometterlo a nostro servizio, essere premurosi conoscendo e rispettando la sua personalità. Un primo livello da raggiungere in questo cammino può allora essere individuato nel voler bene alle persone senza ricercare una nostra utilità immediata, senza porci lo scopo di amare pretendendo di essere ricambiati o che venga riconosciuto continuamente il nostro amore.

Una volta compiuto questo passo e risaliti ad un livello superiore, può accadere che amiamo senza pretendere un ritorno immediato, ma che comunque ci aspettiamo che prima o poi la persona amata ci restituisca nel tempo le attenzioni e le premure che le abbiamo dedicato. Si pretende, insomma, di accumulare un ‘credito’ verso la persona che prima o poi ci dovrà restituire. Se vogliamo salire ad un piano superiore nel nostro cammino verso l’alto può allora  dobbiamo imparare ad amare in modo del tutto gratuito, senza calcolare se prima o poi quello che ho dato mi verrà restituito o meno. Donarsi gratis, senza scopo diverso dal bene dell’altro. E’ questo l’amore che ci ha insegnato e che ha vissuto Gesù, un amore senza calcoli e senza secondi scopi nascosti, ma il puro dono di sé. E per chi ne ha fatto esperienza può essere di per sé fonte di grande gioia personale e condivisa con la persona amata. D’altronde esiste il detto che “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Non nascondiamoci che c’è anche il rischio della delusione, di rimanere addolorati quando il dono non viene compreso, ma viene respinto e irriso.

E’ chiaro che qui il cammino si fa difficile e le sole forze umane non bastano a sostenere questo duro impegno. Lo scoraggiamento e la tentazione di mollare tutto sono sempre dietro l’angolo. Senza l’aiuto di Dio questo cammino è impossibile. E’ quindi indispensabile che per sostenere questa fatica ci nutriamo quotidianamente della Parola di Dio, in particolare del Vangelo, e che invochiamo nella preghiera l’illuminazione dello spirito di Dio nel muovere i nostri passi.

Allora potremo tentare di salire ad un ulteriore livello, risalendo altri scalini, o meglio ‘gradoni’ per la fatica che comportano, e che consiste nell’amare anche i nostri nemici. Amare chi ci ama è relativamente semplice e naturale perché si ama di riflesso a contraccambiare un atteggiamento che è comune all’altra persona. Ma amare chi ci ha fatto del male è molto più difficile, è più naturale vendicarsi o rompere i rapporti con la persona. Quello che ci propone Gesù è invece una ‘vendetta d’amore’ fatta di perdono e di ostinato amore verso chi ci odia. Questo appare stolto e folle all’intelligenza umana, ma giusto e buono agli occhi di Dio. ‘Non è la strada che è impossibile, ma è l’impossibile ad essere la nostra strada’ affermava il filosofo Kierkegaard.

Il cammino d’amore verso Dio dura tutta la vita, è molto impegnativo perché non si arriva mai alla meta. E se ci si illude di esserci arrivati e ci si ferma, allora vuol dire che si comincia a sprofondare e scendere di livello, tornando sui nostri passi o da dove eravamo partiti. Si tratta di un cammino continuo, che richiede dedizione e costanza, senza mollare mai. Ad ogni scalino che si sale per un livello superiore, ci si accorge che ce ne sono altri da risalire per arrivare a Dio. A volte sembra di essere giunti al massimo livello che potevamo raggiungere e ci costa fatica il cammino per rimanere fedeli allo spirito d’amore. Ma noi siamo ‘capaci di Dio’, creature su misura del proprio creatore, siamo in grado di contenere, portare dentro di noi l’amore infinito di Dio, possiamo essere il suo vero Tempio, il luogo in cui può essere presente e rivelarsi. In questo modo diventeremo come Lui, Padre e Madre dell’umanità intera, in quanto ci sentiremo responsabili di tutti gli uomini e le donne di questo mondo, come se fossimo loro padre e madre.

Per sostenere la fatica di questo cammino occorre nutrirsi bene, così come uno sportivo dobbiamo selezionare con attenzione la nostra alimentazione spirituale. Occorre nutrirsi quotidianamente della Parola di Dio, in particolare del Vangelo, e che nella preghiera di tutti i giorni invochiamo l’illuminazione dello spirito di Dio affinchè ci sostenga nel muovere i nostri passi nella giusta direzione.

Siamo stati creati per fare cose grandi e grande sarà la gioia per esserci donati.

CAPITOLO 5 – I PASSI DI UN CAMMINO CHE DURA UNA VITAultima modifica: 2017-06-27T12:49:15+02:00da lucianorosso
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